C'era qualcosa di diverso nell'aria, stamattina, l'ho notato subito. Il sole splendeva di più, una luce diversa, una luce che riscalda.
E poi quell'odore, l'odore dell'erba, dell'erba quando è primavera.
Ecco, era questo, è primavera, finalmente. Gli uccelli cinguettano entusiasti per il suo arrivo, noi festeggiamo in diversi modi. Gli annarboresi sono più che entusiasti del suo arrivo e dopo mesi di letargo, e freddo e neve e buio, sono impazziti dalla gioia e io con loro. Sono tutti a studiare nei parchi (e qui c'è solo l'imbarazzo della scelta) o a dormire sotto il sole caldo o a fare lezione all'aperto (giuro l'ho visto con i miei occhi), o a sorseggiare una lemonade seduti ai tavoli di un coffee shop, fingendo, quasi seri, di lavorare con il proprio laptop. Io sono con loro, seduta ad uno di questi tavolini, sorseggiando la mia lemonade e scrivendo per il blog, ovvero fingendo di lavorare! :)
Mentre venivo qua, camminando sotto il sole, mi sentivo estremamente serena ed in pace con tutto il creato.
Oggi è uno di quei giorni in cui mi sembra che nulla, proprio nulla, possa scalfire questa felicità estrema e pace nel cuore.
Nessuna bad review o 'piccolo flop' sul lavoro, niente, perchè tutto ciò mi sembra così distante da quello che è la vita vera e il motivo vero della mia felicità.
E non mi resta che cantare, come fanno i negramaro nelle mie cuffie oggi:
e non mi resta che allacciare un paio d'ali alla mia testa
e lasciare i dubbi tutti a una finestra
per quel paio d'ali fuori è ancora festa
perché non ho molto tempo
e non mi resta...
sabato 12 aprile 2008
Going-away: my research group
Mercoledì a pranzo c'è stato quello che non posso proprio chiamare un party, ma, meglio, un 'Farewell Lunch' con i miei colleghi di lavoro e il mio advisor.
Io l'ho proposto e il mio advisor ha accettato entusiasta, dicendo che avrebbe scelto lui il ristorante. E ha scelto. Ha scelto un ristorante italiano. Io, all'inizio, ero un po' scettica, non amo mangiare italiano quando sono all'estero, perchè di solito non è italiano. O meglio, è un cibo italiano adattato ai gusti degli americani, quindi...non è italiano.
Il mio advisor però aveva una motivazione per questa scelta: voleva scoprire quanto italiano fosse questo ristorante e quale cosa migliore che usare me come cavia? :) Devo dire che alla fine il posto era molto carino ed elegante e che non era neanche tanto male, nessun cuoco indiano camuffato da italiano, anzi, lo chef era una donna originaria della Toscana! Un altro punto a favore era il fatto che non ci fossero errori nel menu, spesso, infatti, i fake-ristoranti italiani hanno errori di italiano nel menu, e questo diciamo che non dovrebbe rassicurare. E' inquietante quanto distorta sia l'idea del cibo italiano qui in america, e come vengano considerati italiani cibi che non lo sono affatto, tipo: il garlic bread, la caesar salad o l'italian dressing, che sarebbe un miscuglio non ben definito che "loro" usano per condire l'insalata. Più volte ho dovuto spiegare che noi nell'insalata ci mettiamo solo sale, olio, rigorosamente d'oliva, e aceto, a volte balsamico. Ma qui italiano è lasagna, spaghetti con meatball, pollo&salad with italian dressing, che orrore!
Almeno, io conosco la verità, magra consolazione!
Io l'ho proposto e il mio advisor ha accettato entusiasta, dicendo che avrebbe scelto lui il ristorante. E ha scelto. Ha scelto un ristorante italiano. Io, all'inizio, ero un po' scettica, non amo mangiare italiano quando sono all'estero, perchè di solito non è italiano. O meglio, è un cibo italiano adattato ai gusti degli americani, quindi...non è italiano.
Il mio advisor però aveva una motivazione per questa scelta: voleva scoprire quanto italiano fosse questo ristorante e quale cosa migliore che usare me come cavia? :) Devo dire che alla fine il posto era molto carino ed elegante e che non era neanche tanto male, nessun cuoco indiano camuffato da italiano, anzi, lo chef era una donna originaria della Toscana! Un altro punto a favore era il fatto che non ci fossero errori nel menu, spesso, infatti, i fake-ristoranti italiani hanno errori di italiano nel menu, e questo diciamo che non dovrebbe rassicurare. E' inquietante quanto distorta sia l'idea del cibo italiano qui in america, e come vengano considerati italiani cibi che non lo sono affatto, tipo: il garlic bread, la caesar salad o l'italian dressing, che sarebbe un miscuglio non ben definito che "loro" usano per condire l'insalata. Più volte ho dovuto spiegare che noi nell'insalata ci mettiamo solo sale, olio, rigorosamente d'oliva, e aceto, a volte balsamico. Ma qui italiano è lasagna, spaghetti con meatball, pollo&salad with italian dressing, che orrore!
Almeno, io conosco la verità, magra consolazione!
giovedì 10 aprile 2008
Going-away: SMSP
Il terzo dei miei going-away party è stato con gli amici della chiesa: SMSP sta per 'Saint Mary Student's Parish'. Di solito ci si vedeva ogni lunedì e dopo l'incontro si andava a prendere una birra insieme, conoscendosi un po' meglio.
La parrocchia di S.Mary è stata una delle belle esperienze di ann arbor, con la loro messa super cantata e la gioia di partecipare che traspariva dagli occhi di tutti.
Come good-bye gift ho ricevuto...una caterva di roba!
Ho ricevuto un ombrello giallo-blu, che sono i colori del michigan, un bicchiere celeste che diventa rosa quando lo riempi con acqua fresca (wow!), un segnalibro, un portachiavi, una spilla, un magnete con tutti gli orari delle messe (cosa utilissima ora che torno! ;) e infine, il regalo più bello: il thermos porta caffè!!! Non vedo l'ora di sfoggiare in italia questo tipico oggetto americano, e di portarmelo in giro, sorseggiando caffè americano al lavoro, disgustando tutti i miei colleghi espresso-addicted!
Ma la cosa più importante, che non vi ho ancora detto, è che tutti questi regali erano brandizzati SMSP!!! Tutti!!!
E così mi porterò un pezzo di SMSP in Italia, i miei amici saranno sempre con me tutte le volte che sorseggerò caffè americano, sotto la pioggia... :)
La parrocchia di S.Mary è stata una delle belle esperienze di ann arbor, con la loro messa super cantata e la gioia di partecipare che traspariva dagli occhi di tutti.
Come good-bye gift ho ricevuto...una caterva di roba!
Ho ricevuto un ombrello giallo-blu, che sono i colori del michigan, un bicchiere celeste che diventa rosa quando lo riempi con acqua fresca (wow!), un segnalibro, un portachiavi, una spilla, un magnete con tutti gli orari delle messe (cosa utilissima ora che torno! ;) e infine, il regalo più bello: il thermos porta caffè!!! Non vedo l'ora di sfoggiare in italia questo tipico oggetto americano, e di portarmelo in giro, sorseggiando caffè americano al lavoro, disgustando tutti i miei colleghi espresso-addicted!
Ma la cosa più importante, che non vi ho ancora detto, è che tutti questi regali erano brandizzati SMSP!!! Tutti!!!
E così mi porterò un pezzo di SMSP in Italia, i miei amici saranno sempre con me tutte le volte che sorseggerò caffè americano, sotto la pioggia... :)
Etichette:
ombrello,
parrocchia,
regali,
smsp,
thermos
martedì 8 aprile 2008
Going-away: Gli Italiani
Il mio secondo "going-away" party è stato con tutti gli italiani in "esilio" qui ad ann arbor. :) E mi tocca precisare che non era per me, ma per tutti noi. Infatti, il gruppo di italiani non sarà più un gruppo tra un po', ognuno andrà per strade diverse, via da ann arbor, forse per sempre, forse no. C'è chi si trasferisce in un'altra città degli US, perchè ha trovato un lavoro migliore o perchè non ha più quello che aveva qua. Chi torna in Italia perchè qui non gli piace proprio, chi torna solo per qualche mese, con la speranza di tornare presto, fare un esame e avere un lavoro migliore. Chi resta, ma non si sa ancora per quanto. Ieri eravamo tutti lì, un pezzo di Italia e alcuni mi dicevano che, da bravi italiani all'estero, avevano già votato. Ho anche visto un santino elettorale, incredibile! Qua non esiste il lavoro che hai per tutta la vita, ma non esiste neanche la preoccupazione di avercelo un lavoro per tutta la vita! No matter what, qualcosa si trova, e se non qui, altrove, ma si trova e non vale la pena di preoccuparsi. E puoi accettare contratti di due anni, tanto la "precarietà" è retribuita, nel senso che ti pagano di più, perchè sanno che poi potrai essere per qualche mese (due o tre) disoccupato prima di trovare la tua prossima strada.
E così è successo che le nostre strade si sono incrociate e ci siamo ritrovati a ridere e scherzare, mangiando italiano, parlando italiano, being italian. Per la cronaca, io ho portato un tiramisù e questa volta è venuto bene! :)
Alla fine ci siamo salutati, non pensando che forse quelle strade che si erano incrociate, tutte qui, tutte ad ann arbor, probabilmente non lo avrebbero fatto ancora, ma questo non conta, ci ritroveremo tutti in Italia, un giorno...
E così è successo che le nostre strade si sono incrociate e ci siamo ritrovati a ridere e scherzare, mangiando italiano, parlando italiano, being italian. Per la cronaca, io ho portato un tiramisù e questa volta è venuto bene! :)
Alla fine ci siamo salutati, non pensando che forse quelle strade che si erano incrociate, tutte qui, tutte ad ann arbor, probabilmente non lo avrebbero fatto ancora, ma questo non conta, ci ritroveremo tutti in Italia, un giorno...
lunedì 7 aprile 2008
Going-away party: i roomate (Scambio culturale II)
E così ho iniziato la serie delle mie cene di addio, altresì dette 'going-away party'. Venerdì sera è toccato ai miei roomate, abbiamo mangiato orecchiette, bevuto primitivo di manduria e chiuso il pranzo con un panettone, che è stato più che apprezzato dai miei sorpresi roomate, che lo hanno ribattezzato "giant muffin".
Nel dopo cena eravamo un po' annoiati, quando mi è venuta in mente un'idea più che brillante, eh la modestia non è il mio forte, ma concorderete con me, vedrete!
Ho deciso di condividere con loro un pezzo di cultura italiana e ho insegnato loro a giocare a scopa!!!
Ora, non avendo le carte napoletane, ho dovuto adattare quelle da pocker, il ruolo dei denari lo hanno avuto le carte di cuori, e quindi il sette di cuori era il settebello e così via. Dopo un giro per familiarizzare con il gioco, abbiamo iniziato a fare sul serio. Però li ho anche detto che per giocare sul serio dovevano essere drammatici, ogni volta che avevano l'occasione per una scopa, dovevano sbattere la carta sul tavolo e gridare: SCOPA! Naturalmente non ci ho messo molto per convincerli, e dopo un po' ci siamo ritrovati a giocare con 'molto entusiasmo', io divertita, loro totalmente presi, come very nice kids!
Alla fine, dopo un intero turno a 21 e rivincita, mi hanno chiesto cosa poi significasse scopa e io gli ho detto 'broom' smorzando totalmente il loro entusiasmo, ma va bene così, un altro pezzo di Italia è qui negli States!
Nel dopo cena eravamo un po' annoiati, quando mi è venuta in mente un'idea più che brillante, eh la modestia non è il mio forte, ma concorderete con me, vedrete!
Ho deciso di condividere con loro un pezzo di cultura italiana e ho insegnato loro a giocare a scopa!!!
Ora, non avendo le carte napoletane, ho dovuto adattare quelle da pocker, il ruolo dei denari lo hanno avuto le carte di cuori, e quindi il sette di cuori era il settebello e così via. Dopo un giro per familiarizzare con il gioco, abbiamo iniziato a fare sul serio. Però li ho anche detto che per giocare sul serio dovevano essere drammatici, ogni volta che avevano l'occasione per una scopa, dovevano sbattere la carta sul tavolo e gridare: SCOPA! Naturalmente non ci ho messo molto per convincerli, e dopo un po' ci siamo ritrovati a giocare con 'molto entusiasmo', io divertita, loro totalmente presi, come very nice kids!
Alla fine, dopo un intero turno a 21 e rivincita, mi hanno chiesto cosa poi significasse scopa e io gli ho detto 'broom' smorzando totalmente il loro entusiasmo, ma va bene così, un altro pezzo di Italia è qui negli States!
Iscriviti a:
Post (Atom)