mercoledì 15 luglio 2009

Quando le parole non bastano (2)

Ammetto, il post dell'altro giorno nascondeva istinti maniaco-depressivi, ma quando si è soli la testa inizia a girare veloce e come dice qualcuno è come un computer che si surriscalda e poi...schermata blu!
Per questo scrivo, perchè quando ho una grande tristezza dentro, un grande peso sul cuore, l'unico modo che trovo, l'unico modo che conosco, sin da quando ero bambina, per alleviarlo è scrivere.
Perchè scrivendo riverso la tristezza nelle parole, e quelle parole ne risultano poi intrise, ma il mio animo, poi, non lo è più, e torna a sentirsi leggero.
Il sentirsi soli e malinconici a volte piega e spesso la mia unica difesa è scrivere, andare a scrutare il proprio animo, scrostarlo dalla tristezza, ripulirlo, pazientemente, con ogni parola; come se ogni parola scritta sulla carta potesse medicare quelle ferite aperte, e liberare quei nodi non sciolti, ridandoti le ali.
Per me scrivere è questo e molto più di questo, è comporre la mia immagine nella pagina che ho di fronte, che come uno specchio riflette me stessa servendosi delle parole.
Parole, parole, parole, che a volte non servono, ma che a volte, facendosi carico di tutta la mia tristezza, mi aiutano a volare ancora.

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