Di ritorno da budapest, da una conferenza, contenta. La tizia accanto a me non fa altro che ingurgidare mandm's (blogger non mi fa scrivere la e commerciale!), uno dietro l'altro, come se nemmeno avesse la cognizione di farlo, guarda fisso nel vuoto. E io mi domando se è una crisi affettiva, una voglia irrefrenabile di alzare il livello di colesterolo, o semplicemente se, come il vino, anche gli m&m possono essere "da meditazione".
Sono ormai tre anni consecutivi che partecipo a questa conferenza e ormai conosco tutti, ogni anno è un po' come il ritrovarsi di una grande famiglia per le feste, con gli amici più cari, i parenti che ami e quelli che a mala pena sopporti.
Ogni anno qualcosa è cambiato, mentre qualcosaltro non cambia mai. Quest'anno, per esempio, non si è più PhD student, c'è chi è entrato nell'olimpo dei faculty professor, chi è post-doc e chi deve ancora capire cosa fare. Si cresce, famiglie a carico, e per la prima volta ho visto una mamma con il suo bambino di un anno cercare di ascoltare i talk della conferenza, ed essere puntualmente costretta ad uscire ai primi pianti.
Si cresce, ci si racconta, mogli, mariti, fidanzati/e al seguito o lasciati a casa, e poi le storie dell'ultimo anno, sempre più persone che tornano a casa dopo essere emigrati all'estero.
E così incontro due ragazzi greci, tornati dall'inghilterra nella loro terra e costretti a fare 6 mesi di servizio militare, invece che due anni (ma va già bene!). L'anno scorso mi avevano detto che per finire il PhD avevano disertato ed erano "ricercati" e non potevano più tornare in Grecia con voli diretti,ma, at the end, tutto è bene quello che finisce bene.
E poi un altro ragazzo italiano, che era sempre in Inghilterra l'anno scorso ed aveva lasciato la moglie in Italia, dopo ben 9 concorsi, tutti "già assegnati", (ma non a lui) alla fine, finalmente, ce l'ha fatta a tornare. Storie di ordinaria immigrazione e ritorni.
Io invece, sono emigrata a Trento, anche io avevo una novità quest'anno.
Quante vite, quante storie in questo mini-mondo da conferenza, quante birre bevute in compagnia, raccontandosi, confidandosi le proprie speranze. Ed è strano, anche se ci si vede una volta all'anno, alla fine basta essere lontani da casa, in una città straniera, ed è come conoscersi da sempre.
L'aereo mi aspetta, si torna a casa, nel cuore la bellezza di budapest, le sue luci, il danubio.
Ci si vede l'anno prossimo, per raccontarsi ancora.
mercoledì 20 maggio 2009
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