giovedì 2 agosto 2007

Aeroporti

Sono all'aeroporto di vancouver e non so se sono contenta o triste di andare via. Naturalmente sono contenta di tornare per vedere le persone a me care, ma non ho alcuna voglia di rimettermi a lavoro, anche se, come sempre accade, la vita riprenderà a scorrere veloce con le sue consuetudini, più veloce del mio pensiero di pensare di ri-adattarmi alla vita normale di sempre e i giorni qui a vancouver mi sembreranno lontanissimi tra soli due giorni, come se questa vacanza-lavoro fosse avvenuta mesi fa, invece che la settimana scorsa.

Mi piacciono gli aeroporti, mi piace andare in giro per gli shop, mi piace vedere i volti diversi della gente, mi piace provare ad indovinare da quale paese provengono e poi aspettare di sentirli parlare per capire se ho indovinato o meno.

Mi piace stare negli aeroporti, mi piace il senso di sospensione che provo, sospesi, per qualche ora si resta sospesi, si sa che la permanenza in uno qualsiasi di essi è temporanea e che quindi ci si può godere il momento...tutto questo naturalmente se non si ha una short connection!

Si può andare in giro senza meta, osservare, pensare e soprattutto, finalmente, leggere.

Ho finito di leggere il libro di Carofiglio, e qualcosa di suo continua ad aleggiare nella mia anima, come è proprio delle cose che lasciano il segno. Ora sto diventando addicted al nuovo cd dei negroamaro, chissà perchè ci "attacchiamo alle cose", chissà come e perchè alcuni oggetti diventano i nostri compagni quotidiani più di altri.

In queste ultime settimane stavo sperimentando la smile therapy, basically, è sorridere, semplice.

Eh, a volte, non è tanto semplice. Però mi rendo conto che quando c'è qualcosa che ti infastidisce e sorridi è liberatorio, ti apre i polmoni e ti riesce più facile respirare e quella cosa che ti aveva infastidito non ti sembra più così concreta.

E poi ho notato che se sorridi le persone ti sorridono. L'ho appena sperimentato con una coppia qui davanti sulla cinquantina, stavo sorridendo e la signora mi stava guardando e sorrideva anche lei.

Lo so che questa terapia si presta ad essere derisa, ma, provare per credere, funziona!

A proposito di coppie non più giovani, in questo periodo mi piace osservarle, alcune sono ancora affiatate, altre sono irrimediabilmente annoiate, altre ancora sono arrabbiate, altre non sono più una coppia. Di solito le coppie più anziane sembrano più unite, ma forse solo perchè a quella età ormai diventa una questione di sostenersi a vicenda, e ci si sta vicino anche perchè si ha più bisogno l'uno dell'altro o forse perchè sentendosi più vulnerabili e deboli...non lo so, ma l'altro giorno ho visto una coppia di ottantenni a vancouver, camminavano a stento, si sostenevano barcollando, tenendosi la mano, erano una visione decisamente struggente nella sua bellezza ed estrema debolezza.

Mi piace osservare le coppie non più giovani perchè è come voler scrutare il futuro e cercare di capire come, tra le infinite possibilità, potrà essere per me, se riuscirò ad essere brava ed a non essere nè annoiata, nè arrabbiata, nè sopraffatta dalla vita e sarò ancora capace di tenere la mano al mio compagno, come fosse la prima volta.

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