Il giorno dopo era riservato alla visita di Leida, città olandese famosa per avere la più longeva università di olanda, ma forse molto di più perchè a maggio milioni di turisti la invadono per assistere all'esplosione multicolore dei tulipani in fiore.
Siamo andati in giro con la bicicletta, rigorosamente, come dei veri olandesi, be' Guus lo era, io cercavo di adattarmi: all'inizio non è stato facile abituarsi al freno a pedale, ma poi, mentre pedalavo allegra lungo i canali, pensavo che una città in cui tutti usano la bici è bellissima, ci si dimentica del traffico, dei clacson, dello smog e si ricomincia a respirare, a non sentire i rumori, ma i suoni.
Leida è una tranquilla città, dove alla domenica la gente si riversa nelle decine di bar che costeggiano i canali a sorseggiare una bibita al sole, che, con mia sorpresa, non aveva nulla da invidiare al nostro sole italiano, quindi non è poi vero che in Olanda piove sempre...o sono io che sono fortunata?
Abbiamo visitato un mulino a vento, uno dei simboli dell'Olanda insieme al tulipano, anche se non tutti sanno che entrambi questi simboli non sono olandesi "di nascita" e sono "importati", ma non si sa come e perchè sono diventati il simbolo della nazione arancione.
E' stato bellissimo arrampicarsi per le scalette di legno ripide e strette e scoprire i meccanismi interni, e poi affacciarsi al balcone da cui, sfidando il mio senso di vertigine, ho potuto toccare le pale del mulino, giganti!!!
A sera Guus mi ha accompagnato alla stazione, questa volta in due su una bici sola, traballanti, come in un film degli anni cinquanta. Ci siamo salutati con la promessa di ritrovarci in Italia la prossima volta, e il nostro non è stato un addio, solo un arrivederci, ad un giorno indefinito in un anno sconosciuto, ma prima o poi, se passi da queste parti...
giovedì 10 luglio 2008
Piccola deviazione: Leida
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