Oggi voglio fare un piccolo regalo a tutti i
lettori del mio blog, a chi non lo conoscesse già voglio presentare
ZeroCalcare. L’ho conosciuto per caso, clikkando distrattamente un link di
quelli che gli amici, distrattamente, pubblicano su facebook ed è stato subito
amore!
La cosa che mi ha folgorato era l’ironia delle sue
strisce associata alla normalità disarmante delle vicende da lui raccontate.
Ciò che racconta Zero potrebbe essere la storia di ciascuno di noi, i suoi
pensieri potrebbero tranquillamente essere i nostri, anche se non pensati con l’accento
romano che te lo rende subito simpatico.
Insomma, le sue strisce sono una pillola di
felicità, un raggio di sole, un ampio e liberante respiro nelle mie troppo
frenetiche e stressanti giornate.
Ho iniziato a prenderlo a piccole dosi, sul suo
blog, poi, a poco a poco, dopo aver letto a ritroso un po’ delle sue strisce,
ho deciso che così non potevo andare avanti, dovevo comprare i suoi libri,
sfogliare la carta, gustarmelo come si gusta un vero fumetto.
Ho comprato il suo primo libro che, tra l’altro, è
a colori (felicità!) e mi ero ripromessa: “Bene, adesso non più di una o due
strisce a sera, prima di andare a letto, tipo medicina, non abusiamone,
altrimenti chissà gli effetti collaterali!”, però, come per le ciliegie,
razionare non è stato possibile, entri in quel vortice del: “un’altra ancora e
poi vado, giuro, chiudo e mi metto a dormire”. E così ho divorato il libro in
tre giorni, facendo un enorme sforzo per farlo durare qualche giorno e non sbranarlo
in un’unica notte. Una volta finito, ho iniziato a rileggerlo dal principio,
perché non volevo, nella foga del momento, essermi persa qualcosa e perché le
strisce di Zero non invecchiano mai, anzi, la seconda lettura è stata forse più
bella della prima, perché nell’apparente banalità della sua vita di tutti i
giorni, che poi potrebbe essere la nostra, si va comunque in profondità: le
nostre paure, le nostre aspirazioni, i sogni, le ansie, i genitori, la
coscienza, tutto, visto da un’altra prospettiva, può sembrarci meno tragico,
meno urgente, meno pesante, Zero con le sue strisce può regalarci quei
cinque minuti di felicità che ci scrollano per un attimo l’armadillo di dosso
regalandoci un po’ di leggerezza. Grazie Zero, ci vediamo lunedì, anzi, ogni
maledetto lunedì su due! :-)